Bartolomeo Ridolfi
Ben poco si sa della sua vita ed ancor oggi le informazioni più circostanziate della sua attività di scultore, stuccatore e medaglista provengono dalle Vite di G. Vasari. E’ noto che apparteneva ad una famiglia originaria di Bagnolo di Nogarole successivamente trasferitasi a Verona, ma di lui non si conoscono ne’ la data ne’ il luogo di nascita.
Fra il 1530 ed il 1535 compie il suo alunnato presso Falconetto, mentre negli anni ’50 lo troviamo attivo soprattutto nel vicentino (palazzi Iseppo Porto, Thiene e Chiericati; villa Pojana) oltre che nella villa Della Torre a Fumane (Verona). Le sue ultime opere note risalgono al 1562, anno in cui lasciò l’Italia (assieme al figlio Ottaviano) per lavorare al servizio del re di Polonia. Forse morì durante il soggiorno polacco, del quale non restano tracce, e sicuramente prima del 1570.
Pur essendo un anticlassico, si trovò frequentemente a collaborare con architetti come il Sanmicheli e il Palladio, realizzando estrose decorazioni in stucco, in particolare maschere grottesche, originali camini caratterizzati dal gusto per il “mostruoso”, comparti di soffitti e probabilmente ritratti come il busto di Bonifacio Pojana (vedi immagine sopra).