Villa Almerico-Capra “La Rotonda”
a Vicenza
Edificata verso il 1570 per il prelato Paolo Almerico, già referendario apostolico dei pontefici Pio IV e Pio V, la Rotonda – senza dubbio la più celebre invenzione del Palladio – costituisce un originale esempio di villa dell’ecclesiastico. Tipologicamente si stacca dal resto della produzione palladiana: non si sviluppa, infatti, su una pianta longitudinale, come la maggior parte delle fabbriche di villa, ed è anche l’unica coronata da una cupola (che nel progetto originario appariva emisferica ed ancor più emergente).
Anche la sua destinazione la distingue nel panorama delle ville venete del secondo Cinquecento: si tratta di una residenza suburbana, raffinato punto di incontro per gli aristocratici vicentini, luogo destinato allo svago ed agli “ozi letterari”. Solo la famiglia Capra, che la acquistò nel 1591, fece edificare da Vincenzo Scamozzi gli adiacenti rusticali destinati alla vita agricola.
Nella villa pensata per l’uomo di chiesa Palladio inserisce, quindi, elementi formali destinati a suggerire un senso di sacralità, probabilmente ispirandosi al Pantheon romano che in quei tempi era denominato “Rotonda” e rielaborando il tema classico dello “spazio sacro” che scaturisce dalla contaminazione fra i diversi modelli formali del cerchio e del quadrato, del cubo e della sfera.
Palladio opta per la pianta centrale, corona l’edificio con la cupola, ripete per quattro volte il pronao classico , realizzando una villa-tempio destinata a celebrare il prestigio del committente e a ricordare le importanti cariche da questi ricoperte presso i Pontefici romani.
Anche gli affreschi cinquecenteschi, realizzati da Alessandro Maganza, dal figlio Giambattista e da Anselmo Canera, appaiono in sintonia con tale programma celebrativo . Frequenti sono le Allegorie legate alla vita religiosa ed alle Virtù ad essa collegate, come ad esempio nella cupola ove sono raffigurate (accanto alla Fama) la Religione, la Benignità, la Temperanza e la Castità. La Sala ovest, inoltre, era detta “Sala della Religione” proprio per il soggetto degli affreschi nel soffitto, mentre la sala ad oriente è addirittura dominata dall’Allegoria apologetica di Paolo Almerico, incoronato dalla Fama e circondato dalla Fedeltà, dall’Affabilità, dalla Persuasione e da Europa (simbolo della ragione orientata verso le cose divine).